"Lettura d'autore" - Racconto gratuito

Su questo blog abbiamo discusso, senza esagerare, su cosa consigliano gli scrittori per scrivere meglio.

Ne abbiamo scritto in questi due articoli. Qui e Qui.

Oggi si torna a trattare l'argomento, con uno special post di Francesco Fatigati. E' il mio amico grafico, responsabile di gran parte delle copertine dei miei fumetti e romanzi. Un esperto anche di altro, ma magari ve ne parlerà più avanti. Però posso dire che a volte è anche un mio collega di scrittura. Dopo vari ripensamenti, si è convinto a ricominciare a scrivere. Per ora solo post, ma chissà in futuro se rimetteremo mano ai racconti e romanzi che abbiamo abbandonato.

COME SCRIVONO GLI SCRITTORI

di Francesco Fatigati

Qual è il miglior modo per scrivere?

Ve lo sarete chiesto tante volte, soprattutto di fronte a una pagina bianca, o magari sul treno, in auto o in metropolitana, luoghi nei quali è impossibile avvolgersi nella solitudine e nelle comodità domestiche e iniziare a battere sui tasti del proprio pc (o macchina da scrivere, per quelli che ancora la usano).

La risposta alla domanda di apertura è molto semplice: non esiste un solo miglior modo per scrivere.

O meglio, non esiste un miglior modo uguale per tutti.

Mi viene in mente una dichiarazione fatta da Stephen King durante un’intervista: affermava che dopo l’incidente gli era difficile sedersi alla scrivania e scrivere al pc per molte ore e ripiegò sulla scrittura a mano (Ne parla in On Wrigting, suo personale "manuale" sulla scrittura creativa), cominciando a usare una stilografica Waterman. Disse, inoltre, che un tipo di rapporto più fisico e diretto con la scrittura lo aiutava a ponderare meglio e scegliere le parole con una cura diversa.

Se per King la scrittura a mano con la stilografica è stata una scelta di necessità, almeno inizialmente, per Neil Gaiman il discorso è diverso. Si è definito un vero e proprio appassionato di scrittura e ha dichiarato di avere almeno sessanta stilografiche diverse che ama alternare durante la stesura dei suoi scritti. Ma c’è di più, infatti ha dichiarato di usare inchiostri di colori diversi e di avvicendarli per tenere sotto controllo in modo rapido la lunghezza del suo manoscritto.

Non ci sono solo stilografiche nelle vite – e nelle mani – degli scrittori. Ernest Hemingway non si separava mai dalle sue matite e trascriveva i testi scritti a mano con la sua macchina da scrivere.

Strumento amato anche da Cormac McCarthy che dal 1963 in poi lavorò, per la stesura di almeno una dozzina di opere, prevalentemente su una Olivetti Lettera 32

E oggi come scrivono gli scrittori?

Direi che, tranne alcune eccezioni, la norma è scrivere al pc, prassi che condivido per una serie di motivi. Per prima cosa la facilità di correzione, poi la possibilità di avere una “cronologia delle modifiche” non è cosa da poco. Bisogna considerare la velocità generale che offre la scrittura al pc e che oggi i ritmi per la consegna di un romanzo o di un articolo sono davvero serrati.

Per quanto anche io preferisca scrivere a mano, di tanto in tanto, o ritornare alla mia vecchia macchina da scrivere col nastro consumato che usavo da ragazzino, mi rendo conto che non rendono né semplice e né veloce il processo che porta alla pubblicazione.

Quindi come rendere personale il foglio elettronico di un file di scrittura?

Mi viene in mente una risposta secca e semplice: cambiando il font.

Magari ve ne parlo nel prossimo articolo.

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